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Anemia sideropenica

2024-09-11 19:50

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Anemia sideropenica

L'anemia con carenza di ferro è una condizione comune nella malattia renale cronica. Di seguito i disturbi più comuni, ed i trattamenti elettivi per contrasta

L’anemia è una delle complicanze più frequenti dell'insufficienza renale cronica. La causa principale dell’anemia associata alle nefropatie è la ridotta secrezione di eritropoietina, un ormone prodotto dal rene in grado di stimolare la formazione dei globuli rossi da parte del midollo osseo. In corso di insufficienza renale, i reni non riescono più a produrre tutta l’eritropoietina che serve. La riduzione di questo ormone dipende inoltre dalla gravità della compromissione della funzionalità renale.


Esistono poi numerose altre circostanze che possono aggravare l’anemia:


  • carenza di ferro o vitamine del gruppo B ( folato e B12)
  • perdite microscopiche gastrointestinali
  • frequenti prelievi ematici
  • altre sindromi di interesse nefrologico seppur rare come la sindrome emolitico uremica
  • per i pazienti in emodialisi, le perdite di sangue dovute al fatto ad ogni seduta una piccola quantità di sangue rimane nel filtro della macchina per la dialisi
  • iperparatiroidismo secondario
  • condizioni particolari di defedamento, infezioni, stati infiammatori

L’anemia è un problema molto rilevante nell’insufficienza renale in quanto peggiora la qualità di vita dei pazienti. I pazienti con anemia infatti possono lamentare diversi sintomi come stanchezza, affanno, tachicardia, pallore, pressione bassa. I pazienti in dialisi possono tollerare meno le sedute emodialitiche. Il cuore è l’organo che risente in misura maggiore dell’anemia in quanto deve contrarsi in maniera più energica e frequente per mantenere l’ossigenazione dei tessuti. Col tempo questo sovraccarico porta verso un’ipertrofia del ventricolo compensatoria che può peggiorare i sintomi di una cardiopatia ischemica o di uno scompenso cardiaco. Infine un’anemia non trattata può aggravarsi col tempo e richiedere anche trattamenti d’urgenza, per es delle trasfusioni di sangue.


Il trattamento fondamentale dell’anemia consiste nella somministrazione dell’eritropoietina. Esistono varie formulazioni di questo farmaco che si differenziano fondamentalmente per la durata d’azione. Il nefrologo è l’unico specialista che può prescrivere questo farmaco in quanto è soggetto ad una prescrizione specialistica con piano terapeutico che in genere viene rinnovato annualmente.


lo scopo dell’eritropoietina è di mantenere l’emoglobina attorno a 11 gr/dl. valori superiori a 12 sono da evitare perché degli importanti studi clinici hanno evidenziato la comparsa di effetti collaterali potenzialmente gravi.


Nella gestione dell’anemia nel paziente nefropatico inoltre è necessario diagnosticare e trattare le altre concause che abbiamo elencato prima ( carenza di ferro, vitamine ecc…) perché altrimenti l’eritropoietina che prescriviamo potrebbe non essere efficace. Quindi risulta spesso necessario assumere integratori con ferro, da somministrare assieme ad acido folico e vitamine del gruppo C e B che ne migliorano l'assorbimento. Non bisogna infine sottovalutare lo stato infiammatorio che spesso ostacola il ripristino della normale funzionalità metabolica: l'utilizzo di sostanze antinfiammatorie come ad es. l'ubichinone o coenzima Q10 che si comporta da accettore di radicali liberi.


In conclusione l’anemia è un problema che nel corso di una visita nefrologica viene affrontato con la necessaria attenzione. Il trattamento di questa frequente complicanza dell’insufficienza renale può portare ad un netto miglioramento delle condizioni di vita del paziente affetto da malattia nefrologica.


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